La vergine e il grifo - Una segreta storia d'amore nella Perugia del '500

La Vergine e il Grifo descrive, in una cornice storica accurata e avvincente, le vicende di una famiglia perugina di tessitori del 1500; la voce narrante è quella di una diciottenne che osserva la sua città e ne racconta la storia con occhi curiosi e incantati. Attraverso le sue parole, il lettore è catapultato in una città viva, rissosa, orgogliosa, piena di gente, rumori, odori; una città che è amata e desiderata da molti.

E Perugia prende vita: il caldo soffocante dell’estate e il vento di tramontana flagellano i suoi vicoli, la Fontana Maggiore viene descritta con passione e accuratezza, mentre il Duomo è per la giovane protagonista un luogo magnifico nel suo disegno essenziale e nella bellissima facciata realizzata in pietre bianche e rosate che conferiscono alla Cattedrale una luminosità particolare. Ma il Duomo è anche il luogo dove avviene la formazione di Isabella: al suo interno, infatti, la giovane tessitrice contempla dipinti e affreschi e studia Dante insieme al fratello sotto la guida paziente e ironica del misterioso Padre Gialletti.

Nel romanzo, accanto ad elementi di fantasia, è presente un’accurata ricostruzione storica del conflitto fra le famiglie nobili perugine – i Baglioni, in particolare - e il Vaticano che vuole imporre in maniera netta e chiara il suo dominio sulla città. La presenza di Padre Gialletti a Perugia si spiega proprio in questo quadro; l’affascinante prelato è una sorta di spia vaticana con il mandato di informarsi sulle nobili famiglie perugine e la loro effettiva capacità di dominio sulla città. Accurata è anche la ricostruzione delle celebri ‘Nozze Rosse’, quando Astorre Baglioni, pochi giorni dopo aver sposato Lavinia Orsini Colonna con grande sfarzo, venne barbaramente ucciso in un’ atmosfera insanguinata e oscura.

La Vergine e il Grifo: la storia di una ragazza e della sua turbolenta, vivace, orgogliosa città.