Come scopano le formiche

Le vicende del protagonista di questo lungo racconto, si snodano e si sviluppano su più livelli temporali rappresentati in termini complementari tra loro: presente - passato remoto – passato prossimo e di nuovo presente. Nel presente il protagonista è il vecchio che vorrebbe abbandonarsi su una sedia a dondolo, sotto un porticato o sotto l’ombra di un salice piangente per sognare una solitudine popolata da pensieri tutti belli ma che, in realtà, vive e consuma con l’attenzione per le formiche casalinghe e operose, gli uccelli cittadini del suo balcone, e pure “l’educazione” ricavata dai suoi tanti libri. Non meno importante è il suo rapporto con il cibo, quel rapporto così amicale che lo porterà a rappresentare l’unica via di fuga dalle sue tristezze. E altrettanto rilevanti sono anche i ricordi, quei ricordi che lo condurranno al bambino del tempo remoto, un tempo costituito dalla vita in famiglia, all’interno della quale spiccano personaggi tracciati magistralmente nelle loro qualità e difetti. E quegli stessi ricordi faranno ripercorrere al protagonista la strada della sua giovinezza, vissuta nel passato prossimo. Una strada popolata da vicende soprattutto legate al sesso, all’amore romantico mischiato a quello profano, alle esperienze che portano alla confusione e all’imbarazzo e che sono gestite da una figura femminile, Terry, alquanto singolare nei comportamenti e nelle scelte esistenziali. E di nuovo ritornato al presente il protagonista, ormai vecchio, rivede i volti della sua vita. Dei volti che ha apprezzato e poi disprezzato, dei volti che inutilmente ha cercato e di chi un giorno gli ha chiesto quale possa essere la qualità di un destino.