Perugia, stregoneria e superstizioni nei documenti e nelle memorie

In questo ultimo saggio dal titolo: “Perugia. Stregoneria e superstizioni nei documenti e nelle memorie”, Enzo Marcaccioli sorprendendoci ancora una volta, affronta un tema delicato che ci porta a riflettere su argomenti che incisero e tutt’oggi. in un certo senso, ancora influenzano la vita di molte persone. Egli parte esaminando nel contesto la possibile origine del male, la figura demoniaca nelle culture precristiane, la “forma” del diabolo, la stregoneria e le superstizioni. Tutte espressioni violentemente osteggiate per secoli dalla Chiesa Cattolica che si servi pienamente del suo incontrastato potere. Indaga sull’ubicazione, sulla fattura dell’edificio della sede inquisitoriale di Perugia con note sugli inquisitori che operarono nella nostra città, sui siti delle carceri del comune perugino dove, presumibilmente, gli inquisiti furono reclusi prima della fabbricazione del Palazzo suddetto. Ci ricorda in sintesi documentando i processi per stregoneria celebrati e si sofferma con dovizia di particolari sul caso del negromante perugino Nicola di Méssolo, abitante in porta Santa Susanna, parrocchia di San Giovanni Rotondo che a suo modo di vedere ritiene che la sua vicenda processuale rivesta tali particolari connotazioni da essere più vicino ad un rituale di occultismo esoterico piuttosto che a pratiche di stregoneria cerimoniale. Conclude questo appassionante escursus con note sulle spigolature di costumi e credenze tramandateci dalle memorie popolari.